La grande Festa di maggio

Pula, ogni anno, dal 1 al 4 maggio, accoglie il Santo martire Efisio, per rinnovare, con fede e devozione, una promessa secolare.
La Festa di Sant’Efisio rappresenta uno dei maggiori eventi religiosi e folkloristici della Sardegna.

La figura del Santo appare più volte nella storia del popolo sardo e in particolare della città di Cagliari e della cittadina di Pula. Invocato in situazioni di grande difficoltà, una promessa secolare.

Risale al 1657 la prima solenne processione che condusse il simulacro del Santo da Cagliari a Nora.

Il corteo religioso partì dal quartiere Stampace, ove Sant’Efisio fu incarcerato e torturato, fino a giungere a Nora, l’antica urbe dove fu di stanza durante la sua missione in terra sarda e luogo in cui avvenne il martirio per mantenere fede al Volo perpetuo siglato dalla municipalità di Cagliari l’11 luglio del 1652, affinché cessasse la peste. Ancora oggi, da quasi quattro secoli, l’intera isola “si ferma” per rinnovare il pellegrinaggio religioso e mantenere fede alla promessa di scioglimento del voto.

Il culto di Sant’Efisio, a Pula, ha radici che si perdono nei tempi e ne è viva testimonianza la Chiesetta dedicata al Santo, situata nella località di Nora, che sorge nel luogo in cui avvenne il martyrium, a pochi passi dall’omonima spiaggia, la quale fu punto di riferimento religioso anche nei momenti più bui della storia pulese.

La comunità, si prepara alla Grade Festa con largo anticipo.

Dal 12 al 15 gennaio, si svolgono i riti liturgici per la commemorazione del martirio del Santo. È la prima “uscita” annuale del simulacro pulese e la partecipazione ai riti assume una connotazione religiosamente intima. Inizia così il cammino che porterà Sant’Efisio allo scioglimento del voto, nei primi giorni di maggio.

Dal mese di aprile, i ferventi preparativi entrano nel vivo. Il apese cambia volto con le “bandierine” cucite a mano dalla comunità, che via via colorano tutte le strade di Pula, restituendone un’immagine festosa. Una comunità laboriosa intenta a preparare gli abiti tradizionali, allestire le traccas, raccogliere le erbe per “sa ramadura”.

Il primo maggio hanno inizio i riti, minuziosamente codificati. Mentre il simulacro cagliaritano inizia il percorso che lo condurrà a Pula, la cittadina rende omaggio a Sant’Efisio accompagnando in processione il simulacro autoctono tra le strade del paese. La mattina del 2 m aggio, Sant’Efisio, dopo aver percorso le precedenti tappe del suo cammino giunge a Pula accolto da una folla festosa e devota. A precederlo una lunghissima sfilata/processione con gruppi folk provenienti da diverse parti dell’isola, cavalieri e traccas.

Un’entrata suggestiva quella di “Su Rondò”, ricca di significati, in cui folklore e religiosità si mescolano, dando vita a un vero e proprio “quadro identitario”.

Il cammino del simulacro continua facendo il suo ingresso, nella Chiesa di San Giovanni Battista, dove sosta qualche ora per poi riprendere il cammino verso la Chiesa di Nora, edificata nel luogo in cui avvenne il martirio.

L’indomani, il 3 maggio, si svolgono le celebrazioni religiose: in mattinata viene officiata la Messa all’aperto, con l’azzurro del mare a fare da cornice, mentre la sera si svolge la suggestiva processione lungo il litorale sabbioso, durante la quale il Santo viene trasportato a spalla a visitare l’antica Nora e i luoghi de martirio. Al termine della processione, il simulacro riprende posto nel cocchio, e lascia Nora per fare rientro a Pula, in notturna, con una silenziosa e sentita processione. Il silenzio sarà rotto solo dall’applauso della folla nella Piazza principale del paese (Piazza del Popolo). Momenti suggestivi ma sempre contraddistinti da forte devozione.

Il 4 maggio, nella prima mattinata, Sant’Efisio lascia Pula per riprendere il suo cammino verso Cagliari, dove in tarda notte, verrà sciolto il voto. Si concludono così i 4 giorni di riti religiosi, accompagnati da festeggiamenti civili con spettacoli di grande rilievo artistico, che rendono la Festa un catalizzatore di interesse, sia da un punto di vista religioso che culturale.